Molte donne sono convinte che il dolore causato dal ciclo mestruale, i disordini del ciclo o altri sintomi che spesso si associano (come la cefalea o i dolori muscolo- scheletrici) siano del tutto normali e non evitabili. Non è così. Il ciclo mestruale, come dice la parola stessa, è qualcosa che si ripete secondo una sua cadenza. Esattamente come avviene per altre funzioni corporee, il ritmo sonno-veglia, ad esempio, che si alterna perfettamente tra le due fasi ogni giorno della nostra vita. Se iniziamo a dormire male e di conseguenza il nostro ritmo si altera, ci preoccupiamo e cerchiamo di capirne la causa per risolverla.

Altrettanta attenzione andrebbe prestata alla qualità del ciclo mestruale.

E’ regolare, non doloroso, con perdite non troppo abbondanti, di un colore rosso vivo, senza coaguli, senza sintomi associati durante l’ovulazione o la settimana di mestruo? Molto bene!

Se invece una di queste caratteristiche viene meno dobbiamo chiederci perché: le cause sono tante, prima fra tutte un’alterata regolazione ormonale, ma anche alterazioni d’organo, lo stile di vita, l’attività fisica, lo stato psicologico e la condizione dei nostri tessuti.

In questo articolo cercheremo di affrontare soprattutto la questione della salute dei nostri tessuti, in particolar modo del nostro sistema muscolare.

A volte succede che nonostante gli esami specifici siano tutti regolari (parliamo di ecografie, visite specialistiche, esami del sangue) il ciclo mestruale crei comunque problemi: forti dolori muscolari, piuttosto che alterazioni del ritmo o episodi di cefalea. In questo caso può essere utile considerare il ruolo del nostro sistema mio fasciale. In quanto costruito come una rete di collegamenti, se si altera la funzione in un’area del nostro corpo, con il passare del tempo si possono avere problemi secondari diversi da quello di partenza.

Cosa intendiamo con questa affermazione?

Prendiamo ad esempio il caso di una donna che abbia avuto un trauma cervicale, questo crea inizialmente problemi legati a quel segmento. Con il passare del tempo, l’alterazione che si è creata a livello cervicale si ripercuote nei segmenti contigui, come torace o zona lombare. Questo perchè molti muscoli della nostra schiena lavorano in maniera sinergica nel farci compiere movimenti. In questo modo, se un muscolo lungo la catena è in sofferenza gli altri, per compensare, creano una situazione di squilibrio. Questa persona potrebbe iniziare a soffrire di dolori in zona lombare.  

A livello del tronco i muscoli lavorano come una cintura, comunicando tra parte anteriore e parte posteriore, per mantenere il controllo e la postura. Questo significa che c’è una comunicazione diretta tra i muscoli della parete addominale e quelli della fascia toraco-lombare. Di conseguenza un’alterazione posteriore può portare squilibrio anteriore e viceversa. Nel nostro caso vuol dire che un dolore lombare può ripercuotersi sulla parete addominale.

Se la parete anteriore diventa rigida, poco adattabile e non funzionale anche gli organi interni, contenuti nella cavità, ne risentono. Questo perchè le fasce che li ricoprono si inseriscono sulla parete muscolare, per mantenere in sede l’organo e dargli lo spazio di cui necessita.

Quindi riprendendo il nostro esempio, un dolore lombare, che porta una maggiore rigidità degli addominali, potrebbe creare un disordine della peristalsi (cioè della funzionalità) degli organi addominali e pelvici. Le ovaie potrebbero faticare di più nell’espletare le loro funzioni, magari creando una maggior pressione sulla parete pelvica; la donna del nostro esempio potrebbe iniziare a soffrire di forti dolori in fase ovulatoria, o iniziare ad avere un ciclo non più regolare (per la maggior difficoltà incontrata dagli organi nell’espletare la propria funzione).

Questo esempio lo avremmo potuto riportare anche al contrario, in quanto c’è una costante comunicazione interno-esterno del nostro corpo di tipo bidirezionale.

Quindi tutti i problemi di ciclo dipendono dai nostri muscoli o da questo sistema mio fasciale?

Assolutamente no. E’ importante valutare sempre la situazione con uno specialista, meglio ancora se in equipe. Importantissimo infatti è il lavoro multidisciplinare per ottenere un risultato migliore e intercettare il più velocemente possibile la causa del problema.

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